Discernimento spirituale - Lettera ai Responsabili

Il Catechismo della Chiesa Cattolica sul discernimento

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) ha parole estremamente chiare riguardo al discernimento. Presentando la Chiesa-Tempio dello Spirito Santo afferma:

"Lo Spirito Santo è ‘il principio di ogni azione vitale e veramente salvifica in ciascuna delle diverse membra del Corpo’ (Pio XII, Lett.Enc. Mystici Corporis: DENZ.-SCHONM., 3808). Egli opera in molti modi l’edificazione dell’intero Corpo nella carità (Cf Ef 4,16): mediante la Parola di Dio "che ha il potere di edificare" (At 20,32); mediante il Battesimo con il quale forma il Corpo di Cristo (Cf 1Cor 12,13); mediamente i sacramenti che fanno crescere e guariscono le membra di Cristo; mediante "la grazia degli Apostoli" che, fra i vari doni, "viene al primo posto"(Lumen Gentium, n. 7); mediante le virtù che fanno agire secondo il bene e, infine, mediante le molteplici grazie speciali [chiamate "carismi"], con le quali rende i fedeli "adatti e pronti ad assumersi varie opere o uffici, utili al rinnovamento della Chiesa e allo sviluppo della sua costruzione (Lumen Gentium, n. 12; Apostolicam Actuositatem, n. 33’’) (CCC 978).

***

Poi il testo si sofferma sui carismi e la necessità del discernimento. "Straordinari o semplici e umili, i carismi sono grazie dello Spirito Santo che hanno un’utilità ecclesiale, ordinati come sono all’edificazione della Chiesa, al bene degli uomini e alle necessità del mondo" (CCC 799).

"(I carismi) sono una meravigliosa ricchezza di grazia per la vitalità apostolica e per la santità di tutto il Corpo di Cristo, purché si tratti di doni che provengano veramente dallo Spirito Santo e siano esercitati in modo pienamente conforme agli autentici impulsi dello stesso Spirito, cioè secondo la carità, vera misura dei carismi (Cf 1Cor 13") (CCC 800). Importanti sono le seguenti indicazioni del Catechismo:

"E in questo senso che si dimostra sempre necessario il discernimento dei carismi. Nessun carisma dispensa dal riferirsi e sottomettersi ai Pastori della Chiesa, ‘ai quali spetta, specialmente, non di estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e ritenere ciò che è buono’ (Lumen Gentium, n.12), affinché tutti i carismi, nella loro diversità e complementarietà, cooperino all’‘utilità comune’ (1 Cor 12,7; Lumen Gentium, n. 30; Christifideles Laici, n. 24)" (CCC 801).