Intensamente Napoli
Una splendida serata e un meraviglioso tramonto ci accolgono a Napoli, dal balcone del Centro di Spiritualità “S. Ignazio” un panorama mozzafiato esalta lo spirito. Ai nostri occhi la splendida città partenopea con il golfo, placido, che la delimita e il Vesuvio maestoso che l’abbraccia. Sono il compendio di una giornata che si va chiudendo e già preannuncia per l’indomani una meravigliosa aurora.
Con questi auspici si apre, domenica 20 marzo, la giornata Eucaristica. Fin dalle prime ore inizia l’afflusso degli Associati, salutiamo subito quelli di Napoli, guidati dalla responsabile regionale Pina Tarantino, organizzatrice perfetta e solerte, coadiuvata da numerose collaboratrici, ne salutiamo una per tutte la signora Maria Salemi, poi iniziano ad arrivare gli associati delle zone limitrofe, salutiamo San Cipriano, con il parroco don Luigi, Casal di Principe, Meta di Sorrento, Procida, Monte di Procida, Olevano sul Tusciano, Salerno e sicuramente ne dimentichiamo qualcuno. Sono presenti anche numerosi Ministri straordinari della Comunione, coadiuvati dal Sig. Dacierno Salvatore, che da alcuni anni ci onorano della loro presenza.
Dopo i fraterni saluti, necessari per rinverdire vecchie ma sempre vive amicizie, intramezzati da ricordi del passato e curiosità del presente, l’incontro inizia con le lodi guidate da P. Franco, al termine del quale prede vita la conferenza formativa. Il Presidente relaziona sull’Associazione nelle parrocchie rilevando come bisogna essere dono per le comunità dove viviamo per curare la spiritualità eucaristica ponendo in essere atteggiamenti che ci aiutino a ben interpretare il nostro fare eucaristico, che deve essere in primo luogo testimonianza. L’ascolto della Parola ci aiuterà, poi, a maturare quella sensibilità necessaria per ascoltare la comunità ecclesiale e la città. Per essere capaci di leggere le cose che accadono con l’ottica di Dio. Questo atteggiamento presuppone una formazione costante per avere associati esperti di celebrazioni di Adorazione e che continuino l’adorazione nella concretezza della Vita. Infine come adoratori nella quotidianità non mancheremo di partecipare all’opera riparatrice che parte dalla preghiera e si sviluppa quando facciamo bene l’opera di costruzione del Regno di Dio. Terminato l’intervento del Presidente prosegue l’incontro l’Assistente, P. Franco Nardi, sottolineando alcuni atteggiamenti particolari da mettere in atto per un impegno che sfoci in una adorazione seria: partendo dalla certezza che Dio non è forza o potere, o splendore, è solo bontà e dono di sé. Se vogliamo fuggire da ogni inganno quando facciamo adorazione, osserviamo attentamente i sentimenti che ci suscita dentro quello stare in ginocchio, quel vedere svelata l’ostia santa. L’Adorazione è autentica se provoca in noi la passione di un oltre, di andare oltre, nel nostro cammino cristiano. Uscire da noi stessi per cercare il volto dell’altro e assumercene la responsabilità; gioire dell’amore che viviamo andando ogni giorno oltre le sue forme concrete, sapendo che mai una comunità è cristiana, è Chiesa, se, uscendo da sé, non condivide e non dona quanto è e quanto ha; non essere mai soddisfatti nel creare un clima di fraternità e di apertura alla missione.
A questo deve condurre l’adorazione, quando, pur consapevole di una enorme distanza l’uomo sa che Dio gli è accessibile, perché a lui ha svelato i misteri della vita.
Al termine della conferenza dopo un necessario intervallo per dar modo di accostarsi al Sacramento della Penitenza, il Vescovo ausiliare di Napoli Mons. Lucio Lemmo, presiede la Santa Messa, sottolineando, nell’omelia, l’importanza della comunità in cui siamo chiamati a vivere la nostra fede da testimoni e nella quale dobbiamo sviluppare la nostra missione, anche minima, ma indispensabile. L’Amore che non passa nella sofferenza non è amore ma sentimentalismo. Assumendo il sacramento dell’Amore e della Comunione, l’Eucaristia, ci trasformiamo in Corpo di Cristo, e nella quotidianità non possiamo fare a meno di riparare le nostre infedeltà, maldicenze, mancanze di amore e quelle dei nostri fratelli. Dobbiamo evangelizzarci, non possiamo solo essere praticanti, dobbiamo prima evangelizzarci e poi essere praticanti. E sarà la pratica del Vangelo che metteremo in pratica per strada, in parrocchia, nel lavoro, nella sofferenza a farci veri testimoni.
Terminata la celebrazione Eucaristica e salutato e ringraziato calorosamente il Vescovo, il pranzo conviviale ha rafforzato l’amicizia e allargato l’orizzonte delle conoscenze.
Nel pomeriggio, uniti nell’amore fraterno, abbiamo partecipato all’Adorazione del Dio dell’amore, presieduta da P. Franco, abbiamo pregato riflettendo sul tema del prossimo Congresso Eucaristico: Signore da chi Andremo? Il ritrovarci davanti a Gesù per adorarlo è anche questo un suo dono d’amore. La benedizione Eucaristica ha segnato la fine del nostro incontro. Ritornando alle nostre rispettive case avremo sicuramente scoperto di essere più ricchi perché in comunione con molti altri fratelli con cui percorriamo la via che il Signore ha tracciato per ognuno. L’aver scoperto che siamo in molti a condividere la spiritualità della nostra Associazione e di sentirci chiamati ad essere missionari ci stimola a lavorare per coinvolgere in questo percorso di formazione, comunione e dono molte altre persone. Non facciamo mancare la nostra azione per portare davanti a Gesù Sacramentato tanti altri fratelli e diffondere sempre più la nostra Associazione.
Il Presidente
Paolo Baiardelli